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Visualizza la versione completa : Fallaci, Oriana - "Inshallah"


jjerman
03-02-2008, 09:27
Titolo: Insciallah
Autore: Oriana Fallaci
Prezzo: 9.30 €
Pag.: 800
Bur Rizzoli

Romanzo che prende spunto dalle vicende del contingente italiano a Beirut durante la guerra del Libano.
Affascinano i numerosi personaggi coinvolti nella narrazione, curati in maniera esemplare e dettagliata
(anche nelle inflessioni dialettali), le cui vicende personali possono
essere lette prescindendo dalla ambientazione storico politica.


[...] Caro, qualcuno te la tradurrà. e naturalmente mi dispiace che per conoscerne il contenuto tu debba ricorrere a un interprete cioè a un testimone, anzi un giudice, della nostra storia. Se potessi, la scriverei in francese: lingua che so alla perfezione. Ma non posso. Non voglio, non devo, e non è colpa mia se il caos del signor Boltzmann include la babele delle lingue: il disordine che meglio di qualsiasi altro esprime l'esattezza del suo S=K ln W. L'ho impresso nella memoria, vedi, ti ascoltai bene la notte in cui me ne parlasti. Registrai tutto: dall'angoscia che ti incutono i latrati dei cani randagi e i chicchirichì dei galli impazziti all'incubo della testa decapitata dentro l'elmetto e della bambina schizzata a capofitto nel water; dalla crisi nella quale ti rotoli col timore di essere stato ridotto ad un albero nano al sogno di riprender lo studio della matematica e trovarvi la ricetta per vivere, capire l'incomprensibile, spiegare l'inspiegabile, insomma la risposta all'S= K ln W. La formula della vita. Quel lungo discorso fa parte di me, ormai, e dirò di più: ingelosita dal fascino che il signor Boltzmann esercita sulla tua mente, ho cercato di scoprire chi fosse costui. Sono stata in biblioteca e tra le notizie biografiche, nato a Vienna nel 1844, docente di fisica e matematica all'università di Graz poi di Monaco eccetera, ho trovato un particolare sconcertante: non morì di vecchiaia o di malattia. Morì suicida. (In Italia, guarda che coincidenza. Nel castello di Duino, presso Trieste.) Povero Boltzmann.Forse non resse alla sconforto d'aver dimostrato ciò che anche i neonati intuiscono, l'invincibilità dell Morte, e con coerenza le si consegnò prima del necessario. oppure concluse che oltre a costituire il traguardo inevitabile di qualsiasi cosa o creatura la Morte è un sollievo, un riposo, e le andò incontro per impazienza. Stanchezza. Mi chiedo se potrei imitarlo. E sebbene non escluda che in alcuni casi la Morte sia in grado di offrire riposo e sollievo, sebbene ciò che si pensa o si desidera oggi non corrisponda spesso a ciò che si pensa o si desidera domani e ogni domani sia una trappola di cattive sorprese, Mi rispondo di no. Non credo che potrei imitarlo, andare incontro alla Morte per impazienza e stanchezza. Ammenochè... No, no. io non mi arrenderò mai, non mi piegherò mai, alla sua invincibilità. Sono troppo sicura che la Vita sia il metro di tutto, la molla di tutto, lo scopo di tutto, e odio troppo la Morte. [...]