vadocomeundiavolo
22-12-2007, 18:27
come da titolo tratto da altroconsumo:
Angeli custodi dei motociclisti. Tali dovrebbero essere tutti caschi omologati. Dal test sui caschi jet e demi-jet emerge, invece, un quadro inaccettabile: 4 modelli non sono sicuri, in barba all’omologazione e ai controlli. Nonostante l’aggiornamento continuo delle norme europee sulla sicurezza, sono ancora presenti sul mercato caschi incapaci di garantire una protezione totale. Caschi non omologati, cioè privi di un’etichetta che certifica il rispetto del regolamento europeo sulla sicurezza, non possono essere venduti (evitateli tassativamente).
Quasi un terzo dei modelli non supera le prove più importanti, quelle d’impatto. Ai consumatori ne sconsigliamo vivamente l’acquisto. Ai produttori chiediamo che vengano ritirati dal mercato. Alle autorità di controllare a posteriori che i numerosi criteri di omologazione siano effettivamente rispettati. Il test, inoltre, conferma ancora una volta che i costosi caschi in materiale composito non sono sempre migliori dei fratelli in materiale termoplastico. I caschi in materiale composito sono più resistenti. Ma non è questo l’elemento più importante. Solo una concezione globale impeccabile può garantire una protezione adeguata. Dieci modelli su quindici, comunque, superano bene le prove di sicurezza e sono stati promossi sul campo dalla severa giuria di motociclisti. E’ molto importante per la sicurezza del motociclista la scelta della giusta misura del casco.
Quello ideale non stringe le orecchie le guance e le tempie, ma non è troppo largo, altrimenti balla sulla testa. Allacciate il cinturino e provate a muovere il casco soprattutto avanti e indietro, simulando ciò che accade durante un viaggio a velocità sostenuta. Sotto la spinta dell’aria, infatti, il casco tende a tirare indietro. Il casco che si muove troppo non fa per voi. Indecisi tra due taglie? Optate per quella più stretta.
Angeli custodi dei motociclisti. Tali dovrebbero essere tutti caschi omologati. Dal test sui caschi jet e demi-jet emerge, invece, un quadro inaccettabile: 4 modelli non sono sicuri, in barba all’omologazione e ai controlli. Nonostante l’aggiornamento continuo delle norme europee sulla sicurezza, sono ancora presenti sul mercato caschi incapaci di garantire una protezione totale. Caschi non omologati, cioè privi di un’etichetta che certifica il rispetto del regolamento europeo sulla sicurezza, non possono essere venduti (evitateli tassativamente).
Quasi un terzo dei modelli non supera le prove più importanti, quelle d’impatto. Ai consumatori ne sconsigliamo vivamente l’acquisto. Ai produttori chiediamo che vengano ritirati dal mercato. Alle autorità di controllare a posteriori che i numerosi criteri di omologazione siano effettivamente rispettati. Il test, inoltre, conferma ancora una volta che i costosi caschi in materiale composito non sono sempre migliori dei fratelli in materiale termoplastico. I caschi in materiale composito sono più resistenti. Ma non è questo l’elemento più importante. Solo una concezione globale impeccabile può garantire una protezione adeguata. Dieci modelli su quindici, comunque, superano bene le prove di sicurezza e sono stati promossi sul campo dalla severa giuria di motociclisti. E’ molto importante per la sicurezza del motociclista la scelta della giusta misura del casco.
Quello ideale non stringe le orecchie le guance e le tempie, ma non è troppo largo, altrimenti balla sulla testa. Allacciate il cinturino e provate a muovere il casco soprattutto avanti e indietro, simulando ciò che accade durante un viaggio a velocità sostenuta. Sotto la spinta dell’aria, infatti, il casco tende a tirare indietro. Il casco che si muove troppo non fa per voi. Indecisi tra due taglie? Optate per quella più stretta.