Merlino
04-12-2007, 19:58
http://www.bikez.com/pictures/triumph/2007/24408_0_1_2_bonneville%20t100_Image%20credits%20-%20Triumph.jpg
Ho provato la Bonneville 890, la curiosità era tanta per sentire il bicilindrico parallelo della Triumph montato su una moto Vintage, forse perchè aspetto che BMW faccia la stessa cosa....
Tornando alla Bonnie (così la chiamano) a prima vista mette un pò di pensiero vedere una moto che sembra lunghissima, e con un sellone da "tre posti", ora ha guadagnano l' iniezione elettronica per rispettare le norme restrittive anti inquinamento dell'Euro 3, quindi anche per lei addio carburatori, anche se questi diavoli di inglesi gli iniettori li hanno bene nascosti in falsi carburatori che mantengono il vecchio pomello dell'aria (per gli avviamenti a freddo) e la vite per il controllo del minimo.
All'avvio a freddo aspetto che si scaldi un po', come sui bicilindrici tedeschi i collettori di scarico assumono la classica colorazione azzurrognola, e consigliabile togliere “l'aria” appena il motore incomincia a cantare un po' “alticcio”, questo significa che l'aria non è piu' necessaria, e si evita di “brunire” l'intero scarico.
Ok è il momento di salire ed inserire la prima marcia, qui il primo punto che non mi torna, la leva del cambio è poco intuitiva e forse un po' troppo lunga, tanto che nella difficoltà di mettere la marcia, mi rendo conto che poggiavo la punta sulla leva e non sul pedalino, ok questioni di affiatamento, d'altronde la bonnie è una sessantenne rifatta, ma sempre con principi funzionali di quegli anni.
Torniamo alla marcia; il bicilindrico è la solita squisitezza, lo senti subito pronto già ai bassi e sale al comando dell'acceleratore, il cambio è morbido e le marce entrano con un piccolo “tonc” che ricorda il cambio tedesco, ma senza alcun impuntamento, per chi ama guidare sentendo il motore e non aggredendo la strada, questa moto regala ottime soddisfazioni, la porti in in una intuitiva “surplace” sentendo il borbottio dei due scarichi laterali che trasmettono una piacevole ed educata tonalità, i freni questi li devi “spremere un po' nelle frenate piu' impegnative il solo disco anteriore di generose dimensioni funziona egregiamente ma è pur sempre un solo disco, quindi frenata di forza che sarebbe stata piu' modulabile con l'adozione di un disco flottante, specie quando si vuole solo rallentare sfiorando leggermente la leva.
Nota negativa, purtroppo l'apri/chiudi causa iniezione comandata dalla centralina è brusco, specie se ti trovi nel traffico e devi giocare con la prima marcia e la frizione, ti ritrovi quasi ad andare sulla groppa di un cavallo da rodeo.
Dopo la prova sono risalito sul mio k75, inutile sarò viziato, ma come mi porta in giro il suo cuore a tre cilindri non lo fa nessun'altra moto. :)
Ho provato la Bonneville 890, la curiosità era tanta per sentire il bicilindrico parallelo della Triumph montato su una moto Vintage, forse perchè aspetto che BMW faccia la stessa cosa....
Tornando alla Bonnie (così la chiamano) a prima vista mette un pò di pensiero vedere una moto che sembra lunghissima, e con un sellone da "tre posti", ora ha guadagnano l' iniezione elettronica per rispettare le norme restrittive anti inquinamento dell'Euro 3, quindi anche per lei addio carburatori, anche se questi diavoli di inglesi gli iniettori li hanno bene nascosti in falsi carburatori che mantengono il vecchio pomello dell'aria (per gli avviamenti a freddo) e la vite per il controllo del minimo.
All'avvio a freddo aspetto che si scaldi un po', come sui bicilindrici tedeschi i collettori di scarico assumono la classica colorazione azzurrognola, e consigliabile togliere “l'aria” appena il motore incomincia a cantare un po' “alticcio”, questo significa che l'aria non è piu' necessaria, e si evita di “brunire” l'intero scarico.
Ok è il momento di salire ed inserire la prima marcia, qui il primo punto che non mi torna, la leva del cambio è poco intuitiva e forse un po' troppo lunga, tanto che nella difficoltà di mettere la marcia, mi rendo conto che poggiavo la punta sulla leva e non sul pedalino, ok questioni di affiatamento, d'altronde la bonnie è una sessantenne rifatta, ma sempre con principi funzionali di quegli anni.
Torniamo alla marcia; il bicilindrico è la solita squisitezza, lo senti subito pronto già ai bassi e sale al comando dell'acceleratore, il cambio è morbido e le marce entrano con un piccolo “tonc” che ricorda il cambio tedesco, ma senza alcun impuntamento, per chi ama guidare sentendo il motore e non aggredendo la strada, questa moto regala ottime soddisfazioni, la porti in in una intuitiva “surplace” sentendo il borbottio dei due scarichi laterali che trasmettono una piacevole ed educata tonalità, i freni questi li devi “spremere un po' nelle frenate piu' impegnative il solo disco anteriore di generose dimensioni funziona egregiamente ma è pur sempre un solo disco, quindi frenata di forza che sarebbe stata piu' modulabile con l'adozione di un disco flottante, specie quando si vuole solo rallentare sfiorando leggermente la leva.
Nota negativa, purtroppo l'apri/chiudi causa iniezione comandata dalla centralina è brusco, specie se ti trovi nel traffico e devi giocare con la prima marcia e la frizione, ti ritrovi quasi ad andare sulla groppa di un cavallo da rodeo.
Dopo la prova sono risalito sul mio k75, inutile sarò viziato, ma come mi porta in giro il suo cuore a tre cilindri non lo fa nessun'altra moto. :)