gattoplano
25-10-2007, 10:23
Cari amici :)
So già che il titolo di questo thread sarà stato super succulento per voi amanti delle mie disavventure.
Dunque, fatto sta che sono andato a trovare alcuni parenti che vivono in campagna, a Montefiascone (VT). Ho passato la notte lì e in mattinata monto sulla moto, appena ripulita, e faccio per tornarmene sulla Cassia QUANDO...
...noto il sentierino che prosegue la strada che porta alla villetta in cui mi trovo. E' un'antica strada pellegrina, "cassia antica" o non so che, che per un tratto conosco anche io per averla percorsa più volte a piedi in fotoscampagnate.
Ebbene sì. Il mio cervello inizia quel ciclo che ben conosco, simile ad una scimmia :arrow: ma ancora più matto. Mi butto su questo sterrato pieno di sassi e fango con la mia R850R, e inizio la passeggiata. Quasi sempre in prima, tranne brevissimi tratti in seconda, vroom vroom... potpotpot... terra, fango, sassi, qualche scivolone della ruota posteriore (ma con le gambe sempre pronte a evitare tragiche cadute), cerco di evitare i sassi grossi e tenermi sullo sterrato. In un momento di mi butto in mezzo ad un campo abbandonato e mi faccio qualche giretto tra le zolle. Poi, contento e (soprattutto) timoroso di rompere la moto, mi rifaccio il percorso all'indietro rielaborando la breve esperienza.
E ora veniamo alla vostra rubrica preferita, ovvero l'elenco delle cappellate compiute nelle tratte roma-montefiascone-roma in cassia bis. Da tale rubrica viene ovviamente omessa l'esperienza di cui sopra, cappellata integrale che di per sé vale già il titolo di cappellaio matto.
I miei pantaloni da moto del viaggio sono stati un paio di jeans larghetti a sigaretta. Inutile dire che col vento a -2°, sui Cimini e nel Viterbese, a 130 km/h (115 circa di crociera), delle mie gambe non sono rimasti che miseri stracci gelati appiccicati alla moto. Del resto, è bello diventare tutt'uno con lei, no? :)
Continuo a guidare su di giri e a far consumare la moto un po' troppo. Per tutta la tratta (250 km circa) ho speso 20 euro circa di benzina.
Ho fatto provare la moto a un mio parente, con me dietro. Tentando di sorpassare a passo d'uomo una Fiat Uno ferma in mezzo ad una mini-stradina sulla destra, incappiamo in un avvallamento e lui non riesce a controllarla. Cadiamo sulla macchina, ma con sforzo titanico evitiamo il danno totale. Il contadino all'interno sorride, fortunatamente sono amici. Caxx...
Mi sono spaccato la schiena con uno dei miei soliti zainetti tattici pieni di roba all'inverosimile.
Ho suonato a una tizia che guidava IN MEZZO ALLE DUE CORSIE a 5 all'ora, nel mezzo di Capranica, per poi superarla innervosito (c'era la doppia striscia). Due carabinieri mi attendevano poco dopo. Ma non mi fermano. E, spero, non mi prendono la targa...
Però in tutto ciò sono tornato a Roma in tempo per iniziare a lavorare, e sono stra-felice di come è andato il percorso! La Cassia è un po' trafficata, meno la mattina in realtà, ma davvero una strada piacevole, soprattutto la Cimina!
Salutoni a tutti,
Aldo
So già che il titolo di questo thread sarà stato super succulento per voi amanti delle mie disavventure.
Dunque, fatto sta che sono andato a trovare alcuni parenti che vivono in campagna, a Montefiascone (VT). Ho passato la notte lì e in mattinata monto sulla moto, appena ripulita, e faccio per tornarmene sulla Cassia QUANDO...
...noto il sentierino che prosegue la strada che porta alla villetta in cui mi trovo. E' un'antica strada pellegrina, "cassia antica" o non so che, che per un tratto conosco anche io per averla percorsa più volte a piedi in fotoscampagnate.
Ebbene sì. Il mio cervello inizia quel ciclo che ben conosco, simile ad una scimmia :arrow: ma ancora più matto. Mi butto su questo sterrato pieno di sassi e fango con la mia R850R, e inizio la passeggiata. Quasi sempre in prima, tranne brevissimi tratti in seconda, vroom vroom... potpotpot... terra, fango, sassi, qualche scivolone della ruota posteriore (ma con le gambe sempre pronte a evitare tragiche cadute), cerco di evitare i sassi grossi e tenermi sullo sterrato. In un momento di mi butto in mezzo ad un campo abbandonato e mi faccio qualche giretto tra le zolle. Poi, contento e (soprattutto) timoroso di rompere la moto, mi rifaccio il percorso all'indietro rielaborando la breve esperienza.
E ora veniamo alla vostra rubrica preferita, ovvero l'elenco delle cappellate compiute nelle tratte roma-montefiascone-roma in cassia bis. Da tale rubrica viene ovviamente omessa l'esperienza di cui sopra, cappellata integrale che di per sé vale già il titolo di cappellaio matto.
I miei pantaloni da moto del viaggio sono stati un paio di jeans larghetti a sigaretta. Inutile dire che col vento a -2°, sui Cimini e nel Viterbese, a 130 km/h (115 circa di crociera), delle mie gambe non sono rimasti che miseri stracci gelati appiccicati alla moto. Del resto, è bello diventare tutt'uno con lei, no? :)
Continuo a guidare su di giri e a far consumare la moto un po' troppo. Per tutta la tratta (250 km circa) ho speso 20 euro circa di benzina.
Ho fatto provare la moto a un mio parente, con me dietro. Tentando di sorpassare a passo d'uomo una Fiat Uno ferma in mezzo ad una mini-stradina sulla destra, incappiamo in un avvallamento e lui non riesce a controllarla. Cadiamo sulla macchina, ma con sforzo titanico evitiamo il danno totale. Il contadino all'interno sorride, fortunatamente sono amici. Caxx...
Mi sono spaccato la schiena con uno dei miei soliti zainetti tattici pieni di roba all'inverosimile.
Ho suonato a una tizia che guidava IN MEZZO ALLE DUE CORSIE a 5 all'ora, nel mezzo di Capranica, per poi superarla innervosito (c'era la doppia striscia). Due carabinieri mi attendevano poco dopo. Ma non mi fermano. E, spero, non mi prendono la targa...
Però in tutto ciò sono tornato a Roma in tempo per iniziare a lavorare, e sono stra-felice di come è andato il percorso! La Cassia è un po' trafficata, meno la mattina in realtà, ma davvero una strada piacevole, soprattutto la Cimina!
Salutoni a tutti,
Aldo