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Wotan
20-08-2007, 21:14
PROLOGO

Era dall’inizio di agosto che mi dicevo che nella settimana di Ferragosto avrei voluto fare un giro in moto un po’ più lungo del solito.
Ciondolando pigramente per Roma e dintorni, tra una cena di pesce a Fregene, una grigliata di carne a Piramide e un pasticcio di opera a Caracalla, avevo cominciato a vagare per gli scaffali di Feltrinelli in cerca di guide e mappe varie, senza avere le idee molto chiare: Normandia? Alpi? Praga? Boh.
In ogni caso, bisognava cominciare a mettere a punto la moto.

I PREPARATIVI

Martedì 7 agosto
Tagliando fatto da 6000 km, va bene così. Olio ok. Liquidi freni e frizione sono a livello. Le pasticche dovrebbero essere a posto (e comunque da quando sono sceso da Campo Imperatore senza poter usare i freni me ne porto una scorta completa). Le Pilot Road 2 sono ancora belle rotonde, ma dopo 10.000 km il battistrada della posteriore è quasi ai marcatori di usura; meglio cambiarle subito.
In mattinata arranco fino all’officina di Luigi, il simpatico filibustiere da cui mi servo da anni, a Porta Pia. “Lui’, ce le hai le Pilot Road 2?” “Qui no. Te faccio sape’ se le rimedio.”
Nel pomeriggio mi chiama: “Nun se trovano da nessuna parte.” “Che altro hai?” “E passa, dai!”
Ripasso. Ha solo le Pilot Road vecchio tipo e le Z6, e entrambe non mi entusiasmano. Mi promette un prezzaccio, "Ci penso e ti faccio sapere.", ma non sono convinto.
Sguinzaglio Holz, l’amico di una vita, il re delle officine.

Mercoledì 8 agosto
Nel pomeriggio Holz mi telefona l’indirizzo del suo gommista che, ovviamente, ha le PR2. Fantastico, prendo un appuntamento per venerdì mattina, dato che giovedì prevediamo di andare a fare un giro fuori Roma.
A fine telefonata prendo la moto per fare un giretto e zac! si accende la spia dell’ABS. Porcavacca. Eppure i livelli erano a posto. Possibile che le pasticche posteriori siano finite dopo soli 7000 km (in genere me ne durano 9000)?
Verifico, e per sicurezza le smonto: ce n’è ancora un 25%. Smonto anche le anteriori, stanno al 50% circa; tocca far fare una diagnosi, ma ormai è tardi per andare in officina.

Giovedì 9 agosto
Di prima mattina mi fiondo da Collalti. Mi accoglie un meccanico che conosco poco, ma che mi riconosce.
“Eh, non possiamo farci niente, domani chiudiamo e siamo sotto organico”.
“Potreste almeno collegare la moto alla diagnostica, così posso sapere se è una fesseria tipo il livello degli altri due circuiti frenanti (quelli non visibili al comune mortale) oppure si è rotta la centralina e mi devo suicidare?”
“Spiacente, non facciamo in tempo a fare neanche questo.” Insisto per almeno venti minuti per un operazione che ne richiede sì e no dieci, che se me la faceva al volo perdeva meno tempo. Qui hanno probabilmente termine i miei sei anni di assiduo rapporto con Collalti, mi dispiace per Alfredo. Formalmente non ho subito alcuna scortesia o irregolarità, ma da cliente abituale non trovo accettabile un simile comportamento.
Vado da BMW Roma in via Prenestina, dove peraltro da qualche mese sono in forza i gentilissimi Pino e Tonino, precedentemente capiofficina da Collalti.
Tonino mi ascolta e guarda la moto. “Cambia le pasticche posteriori, al novantanove percento è quello.”
Vado a casa e le cambio al volo, dopodichè raggiungo Holz sul Terminillo e ci spariamo i soliti 300 km di goduria appenninica (Leonessa e Lago di Campotosto), senza che la spia dell’ABS dia alcun cenno di vita. Fantastico!

Venerdì 10 agosto
In mattinata prendo la moto per andare a cambiare le gomme, e si riaccende la spia dell’ABS. Porcacciadiquella@#?%!
Volo a Prenestina. “Toni’, si è verificato l’altro uno percento!” “Attacchiamo la spina e vediamo.”
Intanto sposto il gommista al primo pomeriggio, facendo gli scongiuri.
Per fortuna, dopo una mezz’oretta Tonino torna con la moto a posto; effettivamente era basso uno dei due livelli stealth, rabbocco fatto e tutto a posto, “Quant’è?” “Ci mancherebbe, buone ferie!”. Grande, come sempre.
Nel pomeriggio vado all’EUR dal gommista, D’Olivo a via Pigafetta. Lavora molto bene e me le mette 315 Euri tutto compreso. Dopo di me chiude il negozio e va in ferie.
Ovviamente si mette a piovere a scroscio; le gomme cerate rendono il ritorno a casa (a Talenti) indimenticabile.
Il mezzo è a posto. Resta solo da decidere dove andare e quando.

Sabato 11 agosto
Comincio a delineare i contorni di un viaggetto con passaggio nel Tirolo austriaco, dove c’è Holz in vacanza con la famiglia. Va lì da sei anni, ma sempre in macchina, e non è mai riuscito a farsi il Grossglockner in moto; sarebbe l’occasione per farlo rosicare ben benino.
Ma il meteo dice che al nord piglierò l’acqua da tutte le parti. Non mi pare una buona idea.
Medito quindi un giro in Sardegna, o in Sicilia, o forse in Puglia, ma magari me ne vado all’Elba a casa di amici, oppure a Ponza in barca di altri amici: poche idee, ma confuse. Niente mi attira sul serio, e intanto il tempo passa.

Domenica 12 agosto
Me la sparo con mia figlia a S. Stefano. Bagni e giochi a non finire. Non penso ad altro.

Lunedì 13 agosto
Il meteo austriaco sembra essere più favorevole. Decido di partire il giorno dopo, la mattina o al massimo nel primo pomeriggio, per poi rientrare sabato 18 sera a S. Stefano da mia figlia. Pianifico un percorso di massima, scarico le mappe sul navigatore e faccio i bagagli, dopodichè trascorro il resto della giornata a rosolarmi al sole di Maccarese con il mio amore adorato.

Martedì 14 agosto
In mattinata chiamo un albergo di Longarone (sopra Belluno), dove prevedo di passare la notte. Mi risponde la proprietaria, parlata veneta e voce simpatica, e mi dice che c’è posto.
Poi torno a Maccarese con il mio amore, e ci sto talmente bene che decido di fregarmene della partenza. Richiamo Longarone, parlo col marito della padrona e disdico. Torno a casa alle 20, felice e abbrustolito.
Doccia. Mi sento bene, per niente stanco nonostante abbia dormito sì e no cinque ore la notte precedente; mi è piaciuto molto guidare la moto al rientro.
Decido quindi di partire nonostante l’ora e andare verso nord, non importa dove arrivo (Firenze? Bologna?), meglio che non fare un tubo a casa. Mangio qualcosa di energetico, monto le borse laterali, carico i bagagli e la dotazione di sicurezza obbligatoria in Austria (triangolo e giubbino prelevati dall’auto e kit di primo soccorso acquistato da Lidl, come ogni QdE che si rispetti), setto le sospensioni, serro due bulloni del topcase che se ne vogliono andare per fatti loro e mi muovo. Sono le 20.50.

IL VIAGGIO

Imbocco l’Autosole e faccio il pieno. Traffico praticamente inesistente; mi impongo di rispettare il limite e mi piazzo a 130 di GPS con il regolatore di velocità inserito, una comodità davvero preziosa in tempi di autovelox.
Presto diventa buio e inizio a viaggiare sotto un mare di stelle. Seguo la Polare, le fanno da ali il Grande Carro e Cassiopea; Giove risplende maestoso alla mia sinistra.
Il motore sibila sui 4500 giri, l’assetto è azzeccato. Le gomme nuove, ormai rodate, fanno il loro dovere. Man mano che viaggio comincio a sentire meglio la moto, finché il mio corpo entra in sintonia con le sospensioni e la strada diventa una nuvola.
Il tempo e i chilometri scivolano via senza fatica. Passo Firenze di slancio (che bello, i lavori sono quasi finiti!) e mi fermo sull’Appennino a fare il pieno. Stranamente non ho sonno, forse anche per il piacevole freschetto. Il navigatore, settato ottimisticamente su Longarone, mi dice che potrei arrivarci alle 2. Richiamo l’albergo, è di nuovo la simpaticona che risponde.
“Senta, io alla fine sono partito, ma arriverei molto tardi.” “Quanto tardi?” “Alle due.” “Ostrega! A quell’ora siamo a letto! Ma se proprio decide di arrivare, suoni il campanello e noi risponderemo alla chiamata.” “Farò il possibile per evitarglielo.”
Riparto e continuo col mio passo legale e costante. Stranamente scopro che, almeno in autostrada, lasciare i piedi ciondoloni a sfiorare l’asfalto, con le caviglie appoggiate alle pedane, è una posizione molto comoda.
Supero Bologna, poi Ferrara (dove mi fanno compagnia dei fantastici fuochi d’artificio e una stella cadente da primato), poi Rovigo e ancora Padova.
A Mestre (tangenziale deserta!) comincia a pesarmi la stanchezza. Decido di uscire a Treviso (chissà dov’è Paolob? Ma non mi pare l’ora di verificarlo), dove mi cade l’occhio sull’insegna dell’Hotel Roy. Sembra vicino, ma quasi mi perdo per raggiungerlo, e quando arrivo, la porta d’ingresso è chiusa dall’interno con una catena. Trovo la cosa così stupida che mi incazzo abbastanza da risvegliarmi, e riparto.
Decido di approfittare dell’adrenalina per fare una tirata a 200 (per l’esattezza 207 GPS, con le valige non mi pare il caso di andare oltre, anche se l’assetto è impeccabile) e recuperare il tempo perduto; arrivo a Belluno in un soffio, e di lì a Longarone è un passo.
Trovo l’albergo (Hotel Posta) miracolosamente aperto, con due uomini che parlano seduti ad un tavolo all’esterno. Mi squadrano,
“Salve! Non credevo di trovare qualcuno sveglio a quest’ora!”
Mi risponde evidentemente il marito della proprietaria, burbero: “ Lei è quello di Roma che ha chiamato e richiamato?”
“Proprio lui!”
“Se non era per mia moglie, col piffero che gliela davo la stanza, a uno che ci ripensa tutte quelle volte!”
“Comunque, ci ha creduto abbastanza da rimanere in piedi ad aspettarmi!”
“Non si illuda, è un caso, giusto perché mi ha tenuto sveglio questo signore qui.”, signore che sghignazza come un pazzo alla scena e mi scuote vigorosamente il braccio dicendo che lo devo ringraziare per aver tenuto sveglio l'albergatore. Non mi sembra proprio da sbellicarsi dalle risate, ma lui è contento.

Mercoledì 15 agosto
Sveglia alle 9, colazione e partenza, destinazione St. Johann im Pongau, a sud di Salisburgo, dove Holz e famiglia mi aspettano nel pomeriggio presso la pensione Ötzmooshof (per capire come si pronuncia e cosa vuol dire ci ho messo una serata intera, lasciate perdere entrambe le cose).
Si impone il passaggio per il Grossglockner; faccio quindi rotta per Dobbiaco e Lienz. La via più breve sarebbe per Cortina, ma visto il mio eroismo della sera precedente ho tempo in abbondanza e decido di fare una strada che non conosco, passando per Domegge (mai viste tante fabbriche di occhiali!) e Auronzo fino al lago di Misurina.
Il tempo è bello, l'aria è frizzante e il cielo azzurro vivo, sembra di poter toccare le vette con le dita.
Con tutta calma arrivo al confine austriaco e mi infilo nella prima stazione di servizio. Immaginavo di usare l'inglese, visto che il poco tedesco che conosco è in soffitta da almeno dieci anni, ma al saluto dell’esercente rispondo istintivamente nella sua lingua. Chiedo la vignette, e preso dal mio slancio tedescofono la pronuncio “fig-nette”, per scoprire subito che ho fatto una grezza, visto che gli austriaci la pronunciano esattamente come faremmo noi leggendola in italiano.
Ne esistono varie versioni, secondo il tipo di veicolo e la durata; per dieci giorni in moto pago circa 5 Euro. Mi chiedo che ci fa Autostrade con tutti i soldi che gli diamo.
Incollata la vignette, mi rendo conto che il mio cellulare ha perso il campo. È un telefono aziendale non abilitato all’estero; il fatto di trascorrere qualche giorno senza questa seccatura mi mette addosso un discreto buonumore.
Riparto alla volta di Lienz e poi della Grossglockner Hochalpenstrasse, la strada a pagamento (circa 17 Euro per una moto) che valica il massiccio omonimo.
Circolare in Austria (e in Mitteleuropa in generale) rimane sempre un’esperienza molto piacevole, per la chiarezza della segnaletica, i limiti di velocità ragionevoli (e non messi a casaccio come spesso avviene da noi) e la diffusa disciplina di tutti gli utenti, che rende istintivo rispettare le norme.
Al riguardo, faccio tre annotazioni particolari.
Striscia di mezzeria continua: è rarissima! Anche nelle strade piene di curve c’è la striscia tratteggiata, quella continua viene messa solo in prossimità degli incroci e nei tratti particolarmente pericolosi, punto e basta! Sta alla responsabilità del conducente valutare se può passare o no, secondo le circostanze.
Divieto di sorpasso: è sempre motivato ed è quasi sempre corredato di un cartello che deroga al divieto nel caso dei trattori agricoli.
Limiti di velocità: i relativi cartelli hanno sempre un pannello che spiega il perché della limitazione (ad esempio, per ridurre i rumori in prossimità di un centro abitato).
Sono particolari che denotano civiltà al volante e sensibilità dell’amministrazione per i bisogni degli utenti.
Passeggiando con gran piacere raggiungo il Grossglockner. I paesaggi sono molto belli, ma tutto sommato non vedo nulla che possa far sfigurare un qualsiasi passo dolomitico. La strada è molto comoda e agevole, e questo toglie un po’ di gusto all’ascensione, nonostante il passo raggiunga i 2500 metri.
Lungo il percorso faccio due deviazioni.
Con la prima raggiungo il Kaiser-Franz-Josefs-Höhe, un belvedere che affaccia sul ghiacciaio Pasterze, il più grande della zona. Sorpassando una coda di auto infinita, giungo ad un piazzale che ha tutto l’aspetto del molo d’imbarco di un traghetto estivo. Scopro che si tratta di un’area-polmone, dove fanno sostare temporaneamente (ma a lungo, a giudicare dalle facce dei passeggeri e dai messaggi diffusi dagli altoparlanti) le auto dirette al belvedere, in attesa che nel piccolo parcheggio al termine della strada si liberi qualche posto. Senza dubbio è una soluzione razionale, ma la trovo un tantino demenziale. Comunque, le moto sono autorizzate ad imbarcarsi direttamente.
La seconda deviazione è su una breve e ripida strada in pavè che conduce ad un picco chiamato Edelweiss-Spitze. A quota 2571, consente una vista mozzafiato su tutto il Tirolo ed è pieno di motociclisti (in generale molto benvoluti in tutto il comprensorio). Nel locale negozio di souvenir compro, oltre all’adesivino del Grossglockner da attaccare sul parafango della moto, una marmotta di peluche per mia figlia: ha un miliardo di pupazzi di ogni tipo, ma credo (a ragione, scoprirò in seguito) che nonne e zie varie non abbiano ancora scoperto questo animale.
Lungo il percorso mi fermo su una piazzola di sosta panoramica, nella quale è allestito un piccolo museo geologico, con schemi della morfologia del Grossglockner e un discreto campionario di massi di vario tipo, ciascuno corredato della sua targhetta di metallo gialla che indica il nome della roccia in 5 o 6 lingue. Più in là nella piazzola scopro altri massi la cui targhetta, munita di una maniglia, reca solo un punto interrogativo. Sollevo la maniglia e sotto appare una seconda targhetta con la risposta. Sulle prime mi viene da ridere, ma poi considero che si tratta di un'idea veramente carina, frutto di una mente magari un po' secchiona, ma attenta e gentile.
Dopo un pranzo prevedibilmente demenziale (ordino penne all’arrabbiata e mi arrivano delle discrete penne alla puttanesca, però completamente ricoperte di un’insalata alla vinaigrette!), riparto alla volta di St. Johann.
La pensione Ötzmooshof si trova un po’ fuori dall’abitato, ed è un grazioso chalet piazzato a mezza costa su una collina, da cui si gode una bella visuale della valle e del monte Hochkönig. Al mio arrivo alle 15,30, in anticipo rispetto al previsto, trovo ad accogliermi i due proprietari, Hubert e Christl, persone di una cordialità non comune, intenti a preparare gli ingredienti del sontuoso barbecue previsto per la cena.
Poco dopo arrivano anche Holz (che puntualmente rosica alla vista dell'adesivo sul mio parafango) con moglie e figlia, una gran bella famiglia, e poi alcuni loro amici italiani, con cui trascorro una serata splendida, in maniche di camicia (cosa piuttosto rara da quelle parti) e sotto lo splendore della Via Lattea.

Giovedì 16 agosto
La mattina, nonostante avessi ipotizzato di restare un’altra giornata, me ne vado. Mi sta venendo una gran nostalgia di mia figlia e perciò decido di raggiungerla venerdì sera anziché sabato sera. Potrei anche restare e fare il ritorno tutto in una tirata, ma per completare il mio viaggio devo almeno raggiungere Monaco, dove ho una piccola missione da compiere, e il Passo dello Stelvio, senza il quale un viaggio sulle Alpi non è un vero viaggio.
Complice della decisione è anche il tempo, che è cambiato; nuvole minacciose nascondono il sole e le vette circostanti, e non mi sembra il caso di partecipare alla prevista escursione a piedi sui monti con relativa cena.
Mi metto dunque in rotta alle 10 verso Salisburgo e da lì punto per Monaco. Il traffico è molto sostenuto, e nonostante l’autostrada abbia parecchi tratti senza limite, impiego quasi due ore e mezza per fare 170 km, parte dei quali sotto una pioggia per fortuna non troppo intensa.
A Monaco me ne infischio del Museo BMW (dove avevo inizialmente pensato di passare) e vado dritto al Deutsches Museum, il museo della scienza e della tecnica. Non vedendo un posto per le moto, chiedo al custode dove parcheggiare, e allibito mi sento dire che posso metterla su un marciapiede! Mi sento quasi a casa.
Per fare il biglietto c’è una fila chilometrica, per cui lascio perdere. In effetti la mia missione non è visitare il museo, ma setacciare il negozio del museo, una specie di super Città del Sole, a caccia di regali per mia figlia. Trovo diverse cosette interessanti (raggiungendo i limiti di capienza delle valigie) e dopo un ottimo piatto di scaloppine al limone (!) in un ristorante italiano, riparto in direzione sud.
Un’autostrada mi conduce fino a Garmisch-Partenkirchen, da dove proseguo tra le curve e le raffiche di una pioggia torrenziale per Ehrwald e Landeck. Colgo l’occasione per ringraziare mamma BMW per la mia costosissima, ma fantastica combinazione Tourguard, che ormai al quarto anno di onorato servizio si è mantenuta perfettamente asciutta all’interno e non si è minimamente impregnata nonostante le ore di acqua scrosciante, e la Michelin per le Pilot Road 2, semplicemente magnifiche sul bagnato.
Raggiungo il Passo di Resia, molto bello e caratterizzato dai due enormi generatori eolici posti ai due lati della strada. In effetti è davvero molto, molto ventoso, tanto da farmi provare per la prima volta problemi di stabilità alla guida; per fortuna la pioggia è cessata da poco e la strada asciutta.
Raggiungo la Valle dell’Adige e a Spondigna imbocco la statale dello Stelvio. Alla vista del cartello indicatore del 48° tornante non riesco proprio a trattenere un sorriso di soddisfazione; stanco, ma felice, do l’assalto alla salita con determinazione, sverniciando quel poco che trovo in giro, e alle 19 sono in cima.
Ceno ottimamente in un ristorante sul passo. Mi viene quasi la tentazione di dormire sul posto, ma il demone chilometrico ha di nuovo il sopravvento; poco prima delle 21 inizio la discesa verso Bormio con i suoi "miseri" 37 tornanti.
Percorro tutta la Valtellina a velocità codice, una tortura che auguro a pochi. Dopo aver passato un centinaio di tunnel e migliaia di cartelli con il limite a 50, alle 23,40 raggiungo Milano, dove mi regalo una notte in un buon 4 stelle, meritatissimo.

Venerdì 17 agosto
Piove a dirotto. A colazione mi imbatto in un mâitre appassionato di moto BMW. La chiacchierata si allunga piacevolmente e questo è un bene, perché permette al sole di uscire.
Parto quindi con comodo, rotta per Parma e poi per il passo della Cisa.
La statale del passo è molto bella, lunga e piacevole; in effetti il percorso consta di una successione di diversi passi, di cui la Cisa è il più alto. Lungo la strada mi fermo a pranzo in una trattoria (è la prima che si trova scendendo dal passo verso Pontremoli, non ricordo il nome), dove, dopo aver mangiato ottime tagliatelle ai funghi, vedo passare un piatto di “testaroli”, specie di grandi maltagliati rettangolari fatti con un impasto un po’ spugnoso tipo crêpes e conditi con pesto alla genovese, e decido di prenderne mezza porzione al posto del secondo: veramente stupendi! Per tutto il pranzo (antipasto, un primo e mezzo, contorno, acqua, vino e caffè) spendo 15 Euro; a Roma ci avrei preso sì e no una pizza con acqua minerale.
Riparto e scendo in Lunigiana; attraverso pigramente Pontremoli e Aulla (anche qui i limiti di velocità sono ridicoli come in Valtellina) fino a raggiungere la costa a Massa, dopodichè imbocco l’autostrada per Rosignano e poi l’Aurelia (di cui apprezzo il limite a 110) fino all’Argentario.
Gli occhi azzurri e il sorriso di mia figlia abbracciata alla Marmotta del Grossglockner mi sembrano la cosa più bella del mondo.

EPILOGO

In tre giorni esatti ho percorso 2312 chilometri ad una media di circa 76 km/h, con un consumo medio di quasi 21 km/l. Il Kappone si è confermato una moto spettacolare per confort, affidabilità, consumi, sicurezza (grazie anche alle Pilot Road 2) e piacere di guida.
È il viaggio in moto più lungo che ho fatto finora. Mi ha dato modo di riflettere a lungo sulle scelte difficili che ho fatto negli ultimi tempi, mi ha ricordato che stare ogni tanto un po’ soli con se stessi fa bene allo spirito, mi ha fatto capire che è possibile stare in sella per intere giornate senza problemi e, soprattutto, mi ha dato l’ennesima conferma del fatto che la mia meravigliosa figlia e il mio amore adorato sono quanto di più importante ci sia nella mia vita.

pacpeter
20-08-2007, 21:30
accipicchia complimenti. un periodo di solitaria secondo me fa bene allo spirito. partire senza orari, senza destinazione precisa, è un'altra cosa che voglio fare anche io

ilmaglio
20-08-2007, 21:37
:D:D:DUno di quei raccontini che metto da parte e stampo anche ..:wave:

essemme
20-08-2007, 21:38
bel racconto, e contento che ti sia trovato bene

joker
20-08-2007, 21:41
bellissimo racconto :D

anche io penso sempre ad un viaggio in solitaria ma c'ho paura de arrivà ad Orte e tornà indietro :lol:

certo che un paio di foto non avrebbero guastato.

;)

ilmaglio
20-08-2007, 21:41
.. e che, assieme a Condor, tende ad attirarmi verso il K.

fatasco
20-08-2007, 21:46
Bel giro e complimenti per il racconto....letto tutto.:D:D:D

Solo un appunto.....quando hai tirato superando i 200 kmh tra Treviso e Belluno...beh....ci sono due postazioni fisse di autovelox, ben segnalate, a Vittorio Veneto e tra le due gallerie di Belluno....ma sicuramente non erano in funzione:lol:


p.s. Il 15.08 mentre attraversavi Misurina, io provenivo, in auto con famiglia, da Dobbiaco per una visita al Lago.....ci saremo incrociati????;):)

Gunner
20-08-2007, 21:53
Ho letto d'un fiato il tuo racconto ..
.. grazie di avermi portato con te in questo bel giro e per avermi trasferito con semplicità tante emozioni.

Se posso darti (o dare, in genere) un consiglio non richiesto, piuttosto che farsi tutta la interminabile e noiosa Valtellina (specialmente in caso di traffico), risulta decisamente più appagante per il motociclista (e non troppo dispendioso in tempo di percorrenza), passare dalla Svizzera.

Scendendo dallo Stelvio, poco prima di arrivare a Bormio, ad un tornante si prende a dx per il Foscagno e Livigno. Attraversata Livigno si prosegue per la Forcola e ci si immette sulla strada del Bernina che si prende in direzioni di St. Moritz. Attraversata la cittadina si prosegue fino al Maloja e si ridiscende in Italia a Chiavenna. Da li a Lecco è un attimo.
Direi mediamente 2 ore di strada .. quanto tempo si impiega invece a fare la Valtellina? Secondo me ne vale la pena.

Scusa per il piccolo OT .. e grazie ancora ;)

silfer48
20-08-2007, 21:58
Caro Wotan

mi trovo purtroppo a passare le vacanze accudendo i miei anziani genitori (non che io sia giovanissimo) con la mia nuova R nel box ed il tuo splendido resoconto di viaggio mi ha fatto ritrovare il sorriso:D

Complimenti e grazie

Globetrotter
20-08-2007, 22:09
Bellissimo giro, complimenti. E complimenti anche per il racconto, che si legge tutto d'un fiato.
E complimenti anche per avermi appollaiato una :arrow: sulla spalla ... in effetti, del K 1200 GT, ne sento parlare solo bene :mad:

celio
20-08-2007, 22:19
ciao Wotan, grazie per avermi fatto leggere queste tue parole.

mototour
20-08-2007, 22:20
Claudio, non so se applaudire per il viaggio, appassionarmi per le descrizioni dei posti o commuovermi per la chiusura del racconto (i papà come noi possono capire bene).
Scegli tu.
Un applauso e....cento di questi racconti!:D :D :D

Kika
20-08-2007, 23:08
Bravo Wotan, che bel racconto, fai proprio venire la voglia di partire e fare una cosa simile.

Paul Pettone
20-08-2007, 23:18
Bel racconto Wotan, se non fosse che ti "conosco" e quindi ci sarebbero un paio di cose che devo dirti....... vabbè poi te lo dico a voce!! Ti faccio solo un anticipo: SEI DA RICOVERO!!! :lol: :lol: ;)

cecco
20-08-2007, 23:23
Mi associo ai complimenti: é stato un vero piacere leggere! :D

ɐlɔɐlɔ
21-08-2007, 00:49
L'ho ammetto.. non l'ho letto tutto :lol:

Ho letto l'epilogo, e posso dire che ti comprendo perfettamente ;)

Ormai avere del tempo per noi stessi, da soli, è diventato un lusso...

Un abbraccio ed un in bocca al lupo :)

Claudio

vitamina
21-08-2007, 01:32
complimenti per il viaggio in solitaria ma anche per stile del racconto.. si legge veramente volentieri!! :)

axanar
21-08-2007, 01:47
complimenti per la descrizione minuziosa degli eventi!!!
assolutamente godibilissima!!!
grazie...

-Piggei-
21-08-2007, 12:59
Dieci minuti di lettura davvero piacevole...

Complimentissimi per il viaggio e soprattutto per lo spirito con il quale lo hai affrontato...

Ciao

Piggei

Wotan
21-08-2007, 15:07
Solo un appunto.....quando hai tirato superando i 200 kmh tra Treviso e Belluno...beh....ci sono due postazioni fisse di autovelox, ben segnalate, a Vittorio Veneto e tra le due gallerie di Belluno....ma sicuramente non erano in funzione:lol:Le ho viste, le ho viste, e ho rallentato.


p.s. Il 15.08 mentre attraversavi Misurina, io provenivo, in auto con famiglia, da Dobbiaco per una visita al Lago.....ci saremo incrociati????;):)Sono passato di lì circa alle 11,30. Dovremmo mettere gli adesivi QdE sull'auto!

Wotan
21-08-2007, 15:09
Se posso darti (o dare, in genere) un consiglio non richiesto, piuttosto che farsi tutta la interminabile e noiosa Valtellina (specialmente in caso di traffico), risulta decisamente più appagante per il motociclista (e non troppo dispendioso in tempo di percorrenza), passare dalla Svizzera.
[...]
Consiglio ricevuto, grazie! L'attraversamento della Valtellina ha richiesto oltre due ore, ma anche se fosse a parità di tempo sceglierei l'itinerario da te consigliato.

Wotan
21-08-2007, 15:12
Bel racconto Wotan, se non fosse che ti "conosco" e quindi ci sarebbero un paio di cose che devo dirti....... vabbè poi te lo dico a voce!! Ti faccio solo un anticipo: SEI DA RICOVERO!!! :lol: :lol: ;)Luciano, fa' in modo che io e Andrea non ti becchiamo mai in un vicolo buio... :lol:

Axelroth
21-08-2007, 19:52
Complimenti per il racconto, io per svariati motivi quest'anno oltre ad un paio di wekkend nulla di piacevole.
Ho letto tutto il tuo racconto e mi è sembrato di essere con te !!!

Saponetta
21-08-2007, 21:17
Complimenti per il racconto, scrivi proprio bene :)
Come hai trovato il fondo stradale sul P.so della Cisa, o meglio il versante emiliano? L'ho fatto questa estate dopo 2 anni di assenza (bazzico da anni nell'entroterra ligure/tosco/emiliano) ed è sempre peggio :( Abbandono TOTALE!
Avvallamenti pericolosi se pressi con piglio sportivo, muretti di contenimento ovunque sgretolati e malfermi, vegetazione che invade la sede stradale.

Wotan
21-08-2007, 21:26
Vegetazione sulla sede stradale no, ma sconnessioni in generale sì, senza dubbio sul versante toscano è molto meglio.
Comunque nulla che possa impedire, se non una guida al limite, una passeggiata allegra.

bi-power
21-08-2007, 21:40
Bellissimo Wotan, è come se avessi viaggiato accanto a te!

camelsurfer
22-08-2007, 11:27
Grande!
Non aggiungo altro.

BlekMacigno
22-08-2007, 11:39
Bellissimo racconto, Wotan.
Da papa' con "qualche" casino in famiglia mi ha stretto il cuore...

Grazie

motomix
22-08-2007, 11:52
Gran bel racconto Wotan :D
sono qui che penso e ci ripenso e credo davvero che dovremmo provare tutti (io almeno dovrei e vorrei) a fare un viaggio come il tuo. Per il piacere di guidare, ovviamente, ma ancor di più per la possibilità (a volte necessità) di fare un pò di ordine interiore.

Ne guadagneremmo noi e chi ci sta intorno. :)

Grande !

morice
22-08-2007, 16:22
giusto per la cronaca io ero nelle dolomiti (Falcade (BL) passo del sanpellegrino) dal 11 al 18 agosto e nei giorni 11-12-13 a dispoetto delle previsioni c'era bel tempo.... le uniche giornate un pò così (alcune nuvolo qe qualche scroscio di pioggia sopruatutto nel pomerigio) sono state le giornate del 16 e del 17...

Wotan
09-09-2011, 05:11
In un momento di insonnia mi è tornato in mente questo mio scritto, che forse merita il ripescaggio.
Per la cronaca, la moto era una K1200GT a sogliola.

vitone44
09-09-2011, 09:29
:eek:Hai fatto bene Wotan , bel racconto , deve essere bello fare qualche viaggio in solitaria ,soli per modo di dire , tu e la moto.....

Panda
09-09-2011, 10:23
non serve arrivare in solitaria in capo al mondo per trovare pace interiore, bravo Wotan

bibi6rossi
09-09-2011, 10:56
credo di conoscere quel posto vicino a pontremoli..
ottimo giro.!!

SKITO
09-09-2011, 11:05
grande wotan ... eh eh eh eh

Per la cronaca, la moto era una K1200GT a sogliola

e grandissima moto .

pacpeter
09-09-2011, 11:35
ma porcaputt.............. che rincoglionito...... me lo sono letto tutto e qualcosa non mi quadrava......

poi ho letto la data.......

mavaiadarviaiciapp............:lol:

camelsurfer
09-09-2011, 11:46
Uguale uguale a Pacpeter!!!

A 'sto punto mi permetto di segnalare:
- 207 km/h;
- penne all'arrabbiata sul GroßGlockner;
- scaloppine al limone a Monaco.

E di nuovo confermo che è bellissimo da leggere.

Rainbow
09-09-2011, 12:17
davvero molto molto coinvolgente. L'ultima frase la condivido in pieno. nel 2005 ho fatto un viaggio in solitaria di una settimana a zonzo tra italia-austria-germania-francia. Ero in moto tutto il giorno (inspiegabilmente senza provare la minima fatica), reduce anche io da scelte radicali (fatte da altri), solo con me stesso...esperienza MERAVIGLIOSA. Da ripetere assolutamente...ed anche alla svelta.
Comunque, bellissimo racconto e bellissime emozioni, grazie di aver condiviso con noi il tuo viaggio

Wotan
09-09-2011, 12:44
mi permetto di segnalare:
- 207 km/h;
- penne all'arrabbiata sul GroßGlockner;
- scaloppine al limone a Monaco.
Touché! :lol:

trottalemme
09-09-2011, 13:19
Me lo ero perso al primo passaggio e ti ringrazio, oltre che per averlo scritto, anche per averlo riportato in quota.
Gustosissimo.

Superteso
09-09-2011, 16:22
In un momento di insonnia mi è tornato in mente questo mio scritto, che forse merita il ripescaggio.
Per la cronaca, la moto era una K1200GT a sogliola.

Lo leggo ora grazie al ripescaggio.... bel giro e ottimo racconto da par tuo ;)

Non commento la platessa di cui si puo dire solo bene :lol: ed infatti mentre leggevo pensavo.... cavolo Wotan con la tua stazza tutte quelle ore sulla esse.... stoico :cool:

Wotan
09-09-2011, 16:36
Con la S ho fatto anche di peggio, è comoda come la sogliola, se metti un cupolino adatto.

Superteso
09-09-2011, 19:30
si, si, lo so che hai su Mra con aletta orientabile :lol:

Lorce
09-09-2011, 19:34
Bel giro, GRANDE racconto :D

Ti faccio i miei complimenti.

Ma ............... mi spieghi cosè " un pasticcio di opera ". Si mangia ??

Wotan
09-09-2011, 19:43
E' un'opera lirica rappresentata malissimo! :lol:

Lorce
09-09-2011, 21:38
Grazie ............. ma che delusione, il pasticcio mi aveva stimolato i succhi gastrici :lol:

EnricoSL900
09-09-2011, 21:42
Bel racconto Wotan; io sono fra quelli che lo leggevano per la prima volta. E in effetti sulle prime non mi tornavano i giorni dato che mi ricordavo per certo che ferragosto quest'anno è venuto di lunedi... :lol::lol::lol:

In ogni caso ho fissato giusto oggi i pernottamenti di un giretto solitario per la settimana prossima, e mi hai fatto aumentare la voglia che già avevo... ;)

Partenza lunedi con prima tappa Sperlonga, scendendo fino a Roma per la Cassia. Sei in zona per una pausa caffè? :)

Wotan
09-09-2011, 21:49
Dovrei esserci! Fatti sentire, 348 0929071. :)

EnricoSL900
09-09-2011, 22:01
Me lo segno volentieri: partirò con tutta calma verso le 9,30/10,00 e immagino che sarò a Roma nel primo pomeriggio... :cool:

Considera che non conosco granché la città e viaggio con un navigatore satellitare di precedente generazione. Cartaceo.

Wotan
09-09-2011, 23:06
Tu chiama, un sistema lo troviamo.

romargi
09-09-2011, 23:22
...quando hai tirato superando i 200 kmh tra Treviso e Belluno...beh....ci sono due postazioni fisse di autovelox, ben segnalate, a Vittorio Veneto e tra le due gallerie di Belluno....ma sicuramente non erano in funzione:lol:

Wotan mi ha raccontato, in gran segreto e con la promessa di non dirlo a nessuno, grazie alla catena che era scivolata sulla targa occultandone alcune cifre! :lol::lol::lol:

EnricoSL900
09-09-2011, 23:27
Ah, ma allora Wotan ricorre anche a pratiche tipicamente giessiste!!! :rolleyes::lol::rolleyes::lol:

Wotan
09-09-2011, 23:29
Non ho la catena, ma ne comprerò una per annodarla al collo di Romargi!

EnricoSL900
09-09-2011, 23:55
Potresti provare con il cardano... :lol::lol::lol:

Wotan
09-09-2011, 23:58
Ah no: quello è già prenotato.

pacpeter
10-09-2011, 08:22
chiama pure me, fossi libero un caffè lo prendo con voi

EnricoSL900
10-09-2011, 14:10
Se non sarò troppo in ritardo sulla tabella di marcia stai certo che non mancherò... ;)

In che zona vi trovo? Considera che dovrei incrociare il GRA dalle parti della Cassia e poi scendere verso sud...

pacpeter
10-09-2011, 14:15
tutti e due zona roma nord - cassia

peka63
10-09-2011, 16:35
E dopo 4 anni l'ho letto pure io.........bello e stimolante:D:D

Wotan
10-09-2011, 19:56
Mi fa piacere! :)

smile50
10-09-2011, 21:36
Decisamente coinvolgente. Mentre leggevo, ho viaggiato con te. Sulla strada e nei pensieri. Buona strada!

sylver65
11-09-2011, 15:31
grande Wotan.
Mi ricordavo vagamemte di averlo letto, poi sono andato a rivedere la data.
P.s. ma stai sotto un treno?

Wotan
11-09-2011, 22:45
No! Pensoso, ma non triste. Perché?

masma
11-09-2011, 23:13
le ultime 2 righe sono le più belle :)

passerottino
11-09-2011, 23:32
:DBel racconto, coinvolgente mi sembrava , ad un certo punto di esserci anche io.:D:D:D

Claudio Piccolo
12-09-2011, 14:21
PROLOGO


Ciondolando pigramente per Roma e dintorni, tra una cena di pesce a Fregene, una grigliata di carne a Piramide e un pasticcio di opera a Caracalla............ bisognava cominciare a mettere a punto la moto.



...secondo me dovevi cominciare a mettere a punto una dieta seria.

Claudio Piccolo
12-09-2011, 14:22
P.S. ho letto solo fin lì, dopo leggo il resto.

Claudio Piccolo
12-09-2011, 14:57
miiiiiiii!!! vedo adesso che è roba di quattro anni fa..............la bimba ormai la gavarà trovà el moroso.

eliKoalotto
12-09-2011, 15:05
Grande Maestro....:!:

Lo "scriteriato" ti saluta...:lol:

dr.Sauer
12-09-2011, 15:54
Grande Claudio.

:D:D:D:D:D:D:D:D:D

giambruco
12-09-2011, 16:27
@Wotan, bellissimo report.
Mi sembrava di essere nel tuo casco mentre percorrevi l'autostrada, direzione nord, nel pieno della notte e sotto il firmamento.
Grazie, è stata una piacevolissima lettura.

Rompinax
12-09-2011, 17:07
che reportone ;) complimenti..

ottime info da tenere a mente ;)

positivo
12-09-2011, 19:02
...aagh, anch'io ero partito in tromba a leggermelo e quando sono arrivato al 15 agosto ho avuto un brivido: ma come, Wotan ha sbagliato le date, impossibile!!!

Infatti, era impossibile!!! :mad:

Bello, bello e complimenti :D

frenkygs
12-09-2011, 23:34
In un momento di insonnia mi è tornato in mente questo mio scritto, che forse merita il ripescaggio.
Merita davvero, complimenti......

vulpius
16-09-2011, 11:28
Ciao Wotan, grazie per avermi permesso di viaggiare un pò dentro di me e fuori, con te , senza eroismi ma con tanta umanità.

r1200
16-09-2011, 17:46
bello, bello, bello....letto solo ora per la prima volta e tutto d'un fiato! davvero bello...grazie...:D

okpj
16-09-2011, 17:56
bel racconto! sono appena tornato da 8 giorni in solitaria in sardegna, idea partorita pian piano come la tua.. non è stato il mio primo viaggio da solo ma il secondo, anche se comunque sono molto abituato a giri in giornata senza compagnia.
tra l'altro sono di pavia ma lavoro a roma da poco e mi son portato la moto nella capitale da qualche settimana.
del girare da solo mi infastidiscono più lo stupore e le domande degli altri che la mancanza di compagnia..!

peka63
17-09-2011, 10:41
.....del girare da solo mi infastidiscono più lo stupore e le domande degli altri che la mancanza di compagnia..!

Parole sante......:D:D

Claudio Piccolo
17-09-2011, 15:48
del girare da solo l'unica cosa che mi da fastidio è il pensiero di non avere aiuto in caso di bisogno. Ed è un pensiero non da poco. Per il resto star da soli qualche volta fa solo che bene, ma bisogna esserci un po' portati, da solo sta bene solo chi è in pace con se stesso e col mondo, sennò dopo un paio d'ore diventa una condizione di disagio e origine di angosce. Il silenzio può spaventare. Sarà che il mio lavoro mi porta a passare tutto il tempo fra chiassosi ragazzini.......ma per me il silenzio è una medicina. Ciò non toglie che girare con gli amici di sempre è stupendo e le sganassàde scaldano il cuore e saldano i rapporti................ma ogni tanto , la solitudine e il silenzio.....aahhhh!!!

papipapi
17-09-2011, 18:40
x @ Claudio Piccolo

Ti devo contraddire, ho sempre viaggiato con amici :confused: e ti posso garantire che viaggiare da soli ( fatto quest'anno per la prima volta 5 gg passi dolomitici Austria - Germania- ecc.- vedi viaggio in solitaria ) è veramente divertente ;), provare per credere :?::toothy2:

Claudio Piccolo
17-09-2011, 19:17
non mi stai affatto contraddicendo, sono d'accordo con te, solo che il divertimento è diverso, con gli amici si condividono emozioni, si scherza e si ride alle lacrime, cosa che se fai da solo rischi di essere internato in un istituto di sanità mentale. Stando soli il divertimento è una cosa tutta introspettiva, uno stato di benessere interiore non condizionato da presenze ed esigenze di altri, seppur amicissimi. La solitudine, ogni tanto, è il miglior modo di essere.

il_Paso
17-09-2011, 19:54
miiiiiiii!!! vedo adesso che è roba di quattro anni fa..............la bimba ormai la gavarà trovà el moroso.

Ah Clà, no i capise!

Perciò, chissà quanti anni ha adesso la filglia di Wotan?

Wotan
17-09-2011, 20:04
Sette e mezzo. :eek:

Claudio Piccolo
17-09-2011, 20:12
è l'età più tremenda...a sette anni e mezzo i morosèti ronzano attorno come le api sul miele. All'erta Clà, all'erta! :lol::lol::lol:

Wotan
17-09-2011, 20:15
Ha già il fidanzato ufficiale. Da un anno.

er-minio
17-09-2011, 20:16
Mortacci Claudio... io mi sono fatto diverse volte Roma/Londra in solitaria ma mica ero così prolisso :evil4:

(si può dire prolisso?)

Wotan
17-09-2011, 20:17
Sei arido dentro.

il_Paso
17-09-2011, 20:30
7 e 1/2 è un'età fantastica...
Ah, bei tempi...
Quant'è bella giovinezza che si fugge tuttavia...

pacpeter
17-09-2011, 20:31
(si può dire prolisso?)

no. puoi dire che è prolasso

il_Paso
17-09-2011, 20:32
Ah, Wotan, giusto per stare in tema,... bel racconto, eh!...

Tarlo
18-09-2011, 10:56
del girare da solo l'unica cosa che mi da fastidio è il pensiero di non avere aiuto in caso di bisogno.

Questo pensiero non mi ha mai sfiorato.
Ogni estate mi faccio 10.000 km in giro per l'Europa con la zavorrina ed è come essere solo in caso di bisogno.
Andrei anche con altri, ma non ho mai trovato nessuno che mi seguisse in viaggi non organizzati e senza una meta precisa.

Se dovessi andare in Africa o in Medio Oriente allora il discorso cambia

er-minio
18-09-2011, 12:37
Sei arido dentro.

Ieri sera ne ho lasciato fuoriuscire un po' dopo cena sbracato sul divano.
La mia ragazza non ha apprezzato.

Claudio Piccolo
18-09-2011, 13:15
Questo pensiero non mi ha mai sfiorato.
Ogni estate mi faccio 10.000 km in giro per l'Europa con la zavorrina ed è come essere solo in caso di bisogno.



be', c'hai raggione, e condivido che viaggiando su strada in Europa eventualmente una mano la trovi sempre, anche se, con un amico risolvi prima...io penso ai frequenti gironzoli sterratosi per monti e valli che, in certi posti, se rompi o cadi cavarsela diventa difficile.

okpj
19-09-2011, 09:29
si ma se x stare più sicuro devo sempre cercare un compagno di viaggio, con cui concordare orari, percorso.. campa cavallo. ogni tanto va bene, mi fa piacere, ma il più delle volte... voglio andare? mi metto il giubbotto ed esco... "dove vai?" "non so, ciao.."

barney 1
19-06-2012, 00:14
Splendido Wotan
Grazie

GS Meran
26-06-2012, 05:26
Preso due giorni di ferie, parto adesso per il Großglockner!!! Evvaiii


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