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Flute
07-12-2006, 23:47
Basta non ne posso più.

Negli ultimi due anni l'azienda per cui lavoro (una delle blue chips del S&P/MIB) ha fatto 4 dico quattro riorganizzazioni... l'ultima è di ieri.

In questo marasma ho cambiato responsabile 4 volte, e per tre volte modello organizzativo (decentrato, semi-decentrato, accentrato).

Nelle ultime due riorganizzazioni - a causa dell'accentramento di molte responsabilità prima delegate alle aree - ho subito demansionamenti non giustificati.

Sono un dirigente, e come tale godo di alcuni (pochi) privilegi ma di molte (moltissime!) responsabilità e pressioni.
So che in qualsiasi momento mi possono dare il benservito, senza giustificazioni se non il classico "l'azienda ha deciso di non avvalersi più della sua collaborazione"...

Ho visto nel corso degli ultimi 2 anni venire allontanati dirigenti validi ed esperti per far posto a ragazzini usciti da società di consulenza, mediamente arroganti e (come gran parte dei consulenti) esperti di tuttologia applicata.

Veniamo al punto: se un domani mi girassero le palle al punto da affidarmi ad un avvocato per cercare di portarmi a casa 2/3 anni di emolumenti facendo leva su demansionamenti e sui conseguenti atteggiamenti tipicamente vessatori per giustificarli, secondo voi che probabilità di successo ci possono essere?

So di ex colleghi, dirigenti, che sono riusciti a negoziare anche più di 3 anni di stipendio ma in situazioni in cui era l'azienda (e non il dirigente) ad incentivare l'uscita...

Che mi dite?

ilcobecio
07-12-2006, 23:50
Che te la prendi troppo con i consulenti! :lol:

Flute
07-12-2006, 23:54
Che te la prendi troppo con i consulenti! :lol:

Si è proprio una brutta razza :lol:

Madcat
08-12-2006, 00:33
Pessima razza...hai un qualche motivo per avvalerti della parolina magica? Mobbing!

Flute
08-12-2006, 00:36
Pessima razza...hai un qualche motivo per avvalerti della parolina magica? Mobbing!

Appunto... non so se quanto sopra rientri nella definizione di "Mobbing", ma ci siamo abbastanza vicini :(

Madcat
08-12-2006, 00:41
Bisognerebbe capire se nel tuo contratto è prevista la "elasticità" del ruolo.
Comunque il demansionamento se non c'è una effettiva emergenza aziendale non è gradito ai tribunali del lavoro.

Una strategia - se vuoi lasciare l'azienda - è quella di mettersi di traverso e rompere piano piano, in silenzio finchè non ti propongono di trattare.

Oppure vai giù di brutto con la depressione, stai in malattia due settimane sì e una no, con il medesimo scopo di sopra: arrivare ad una trattativa.

A Roma di Lavoristi ne conosco... a Padova no...

microcefalo
08-12-2006, 08:21
In alcuni casi ho negoziato, in via stragiudiziale, anche 48 mensilità.
Tutto dipende dalla volontà/necessità degli attori negoziali di trovare una quadra senza farsi troppo male, tradotto... in assenza di tuoi concreti argomenti di pressione la vedo dura a superare i due anni ;)

Rafagas
08-12-2006, 08:35
.....in caso di intervento di un giudice, mi dicono che oggi non sono + tanto difensori del lavoratore, soprattutto se dirigenti con buoini stipendi. Occhio a non aver nessun scheletro nell'armadio perchè in un conflitto si usa di tutto, anche dell'uso improprio del pc o altre menate! ad ogni modo se sei iscritto al sindacato dirigenti (Federmanager?) consultati con il legale di competenza; di solito sono esperti.

pepot
08-12-2006, 10:05
Nel rapporto di lavoro dirigenziale non vige il principio della c.d. "giusta causa", rigoroso, ben codificato e piuttosto noto, bensì il principio -molto più labile-, della "giustificatezza".

in sostanza si ritiene che il dirigente, in quanto alter ego dell'imprenditore, è strettamente correlato a questi dal famoso vincolo fiduciario che però in questo caso assume un'importanza molto più profonda .

basta che il dirigente, quindi, non sia in linea con la politica aziendale o comunque non riesca a seguirla e/o a perseguire i risultati prefissati perchè si possa ravvisare la "gistificatezza".

la Cassazione, però, negli ultimi anni ha scisso ed ha bipartito nettamente la figura del dirigente.

ha ritenuto, infatti, che anche se formalmente inquedrato come dirigente un lavoratore possa essere di fatto parificato o quanto meno assimilato ad un lavoratore subordinato.

mi spiego meglio..............
posso essere inquadrato come dirigente e percepie uno stipendio di 5.000 euro e passa ma non avere, in pratica, alcun margine di discrezionalità, alcuna autonomia decisionale.

dipendere, quindi, sempre e comunque, dalla proprietà pur avendo ovviamente responsabilità maggiori del semplice impiegato.

Resta poi, la figura del classico dirigente che in quanto alter ego della proprietà gode invece dei benefici anessi al suo status avendo ampi poteri di rappresentanza e di mansioni.

Nel primo caso la cassazione ha ritenuto, a più riprese, che deve sussitere la "giusta causa" e non la "giustificatezza" perchè il rapporto di lavoro possa risolversi rendendo molto più oneroso oltre che difficoltoso, per l'azienda l'onere della prova.

Nel tuo caso credo che le 18 mensilità potrebbero starci tutte oltre ovviamente il TFr.
bisognerebbe però parlarne più approfonditamente

ilmaglio
08-12-2006, 10:15
Il quadro da te esposto è molto chiaro: si vede che tratti e conosci la materia ... quasi come certe ..:arrow: :arrow: :lol: :lol:

Flute
08-12-2006, 10:26
Bisognerebbe capire se nel tuo contratto è prevista la "elasticità" del ruolo.


Come dirigente (CCNL Dirigenti Aziende Industriali) non si applica questo concetto...

Una strategia - se vuoi lasciare l'azienda - è quella di mettersi di traverso e rompere piano piano, in silenzio finchè non ti propongono di trattare.
Oppure vai giù di brutto con la depressione, stai in malattia due settimane sì e una no, con il medesimo scopo di sopra: arrivare ad una trattativa.


Non credo riuscirei a farlo, in particolare il primo punto. Tieni conto che i direttori ed i responsabili delle risorse umane - in particolare delle grandi aziende - si conoscono quasi tutti ed hanno un network informale per cui sanno tutto di tutti i dirigenti, in particolare del proprio settore.
Comportamenti di quel tipo, se non veramente giustificati, ti possono emarginare per sempre...

Flute
08-12-2006, 10:28
Tutto dipende dalla volontà/necessità degli attori negoziali di trovare una quadra senza farsi troppo male, tradotto... in assenza di tuoi concreti argomenti di pressione la vedo dura a superare i due anni ;)

Penso anch'io sia così... grazie ;)

Flute
08-12-2006, 10:35
.....in caso di intervento di un giudice, mi dicono che oggi non sono + tanto difensori del lavoratore, soprattutto se dirigenti con buoini stipendi. Occhio a non aver nessun scheletro nell'armadio perchè in un conflitto si usa di tutto, anche dell'uso improprio del pc o altre menate! ad ogni modo se sei iscritto al sindacato dirigenti (Federmanager?) consultati con il legale di competenza; di solito sono esperti.

Si, sono iscritto al Federmanager.

In realtà di scheletri nell'armadio ne ho un paio di grossi, che riguardano non me ma il mio capo... riporto diretto dell'A.D.
Parliamo di costose consulenze pagate per progetti che ho in realtà costruito e rielaborato io, prove alla mano.

E' sufficiente ... ? ;)

Flute
08-12-2006, 10:49
cut...
la Cassazione, però, negli ultimi anni ha scisso ed ha bipartito nettamente la figura del dirigente.
ha ritenuto, infatti, che anche se formalmente inquedrato come dirigente un lavoratore possa essere di fatto parificato o quanto meno assimilato ad un lavoratore subordinato.
...


Grazie Pepot, è esattamente quello che volevo sentire...
In effetti è proprio così, specie nelle multinazionali o comunque nelle grandi aziende.

La figura del dirigente intesa come alter-ego della proprietà vale per figure quali l'A.D. il D.G o comunque per i ruoli vicini al CdA.

Per questi trovo corretto il principio della "giustificatezza", sia per la necessaria condivisione con la proprietà delle strategie, che per l'impatto che le decisioni prese hanno sull'andamento complessivo dell'azienda.

Capita invece molto spesso che le figure dirigenziali più operative (il c.d. "middle management") siano utilizzate per fare il "lavoro sporco" ed allontanate/spostate a seconda delle esigenze.

Siamo al paradosso di aziende che hanno 1 dirigente ogni 10 impiegati !!!
Credo che la promozione alla dirigenza sia oggi un modo subdolo per aggirare il principio della "giusta causa".

Un mio collega quest'anno è stato promosso da quadro a dirigente con un aumento di stipendo del 5%... secondo voi è stato promosso o inchiappettato? Io propendo per la seconda... :confused:

obrad
08-12-2006, 10:51
Ciao Alex,mi dispiace che devi affrontare una cosa del genere :(,mandali in quel paese anche da parte mia!.Meno male non ti manca il corraggio.Auguri ;)

Flute
08-12-2006, 10:55
Ciao Alex,mi dispiace che devi affrontare una cosa del genere :(,mandali in quel paese anche da parte mia!.Meno male non ti manca il corraggio.Auguri ;)

Ciao caro, male che vada vengo a Canazei e apriamo un ristorante insieme! ;)

obrad
08-12-2006, 11:00
Guarda che ti aspetto :)

megag
08-12-2006, 11:01
Si, sono iscritto al Federmanager.

In realtà di scheletri nell'armadio ne ho un paio di grossi, che riguardano non me ma il mio capo... riporto diretto dell'A.D.
Parliamo di costose consulenze pagate per progetti che ho in realtà costruito e rielaborato io, prove alla mano.

E' sufficiente ... ? ;)

mmmmmm!!!!!1

che dire, anche se non riguardano te come dici, il solo fatto di esserti prestato a tale manovra, implica un coinvolgimento e come tale il tuo capo ti tiene per le palle.....
Vuoi che anche lui non abbia preso le sue contromisure per renderti complice e per tanto muto ????
Forse conviene prendere tempo assecondando le scelte aziendali che, guarda caso, muovendosi a tutto campo con le riorganizzazioni, sta cercando di capire cosa non funziona, non ponendosi il problema come di consueto, di chi o cosa eliminare....:(

Flute
08-12-2006, 11:11
che dire, anche se non riguardano te come dici, il solo fatto di esserti prestato a tale manovra, implica un coinvolgimento e come tale il tuo capo ti tiene per le palle.....
Vuoi che anche lui non abbia preso le sue contromisure per renderti complice e per tanto muto ????


Non lo so. Probabilmente hai ragione, resta il fatto che io non mi sono prestato a nulla, ma ho prodotto dei progetti che sono stati firmati da altri (esterni all'azienda) e per i quali hanno percepito dei compensi.
E' verp che non ho denunciato nulla, come forse avrei dovuto fare, ma secondo te al posto mio chi lo avrebbe fatto???


Forse conviene prendere tempo assecondando le scelte aziendali che, guarda caso, muovendosi a tutto campo con le riorganizzazioni, sta cercando di capire cosa non funziona, non ponendosi il problema come di consueto, di chi o cosa eliminare....:(

Concordo. E' quello che sto facendo... ormai da due anni ;)

ilmaglio
08-12-2006, 11:24
mmmmmm!!!!!1

che dire, anche se non riguardano te come dici, il solo fatto di esserti prestato a tale manovra, implica un coinvolgimento e come tale il tuo capo ti tiene per le palle.....

Non so ma mi sembra che potrebbe essere il contrario. Chi erano i consulenti? Chi li ha scelti? Chi ha firmato l'incarico? Andare da avvocato cazzuto. Non sarei propenso a quelli della Federmanager.
:wave:

Madcat
08-12-2006, 11:35
Penso anch'io sia così... grazie ;)

Beh, in fondo due anni non sarebbe nemmeno tanto male...


...certo, bisogna vedere quanto ti costa di spese legali...